Pagina:La fine di un regno, parte III, 1909.djvu/37

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derio è, che il principio della legittimità sia rispettato; perciocche la inviolabilità di tale principio è la più sicura guarentia del riposo dei Troni, ed in conseguenza della tranquillità dei popoli. Non riconoscendo perciò Noi guanto presentemente accade nella Penisola Ibera per gli sforzi della liberalesca fazione, che disgraziatamente vi domina; intendiamo di somministrare ogni morale appoggio alla Causa della legittimità, o di non omettere quanto a Noi si può, e contribuir possa al completo trionfo della medesima. Ond’è che a questo fine dobbiate ancor voi tirar le linee di vostra condotta riguardo & quel Governo, procurando con destrezza di fare, che S. M. Prussiana persista nel sentiere con tanta sapienza intrapreso di non prestare sua riconoscenza al Governo d’Isabella, o giovi a quello di D. Carlo; al quale presterete ogni ajuto, che vi sarà permesso, sia negli abboccamenti con quel Gabinetto, e Corpo diplomatico, sia nelle agevolazioni e favori agli Agenti di esso Principe, tenendoci esattamente informati di ogni minimo ragguaglio, che lo riguardi.

5° — Non pertanto, essendoci sommamente a cuore la salvezza della Regina Vedova, Nostra Carissima Germana, in ogni caso sinistro per Lei desideriamo che la vita, le sostanze sue, e delle Reali Principesse sue Figlie abbiano la debita protezione considerando quelle Auguste Persone come parte più cara di Nostra Reale Famiglia. In ogni evento pero provvederete gelosissimamente alla dignità Nostra, ed a vantaggio de’ Nostri Sudditi od adoperandovi efficacemente, che no quella scapiti no questi siano in conto alcano manomessi.

6° - Inoltre il trionfo della nuova causa grandemente da Noi bramandosi, e della pura Monarchia, che crediamo convenir meglio alla vera solida felicità del poli; e desiderando eziandio la repressione di ogni disordine, sotto qualunque forma si manifesti, non occorre somministrarvi alcuna regola da seguire nelle pendenze del Portogallo, cagioni dello spargimento malaugurato di tante lagrime, o di propinquo sangne, ed impolitico scandalo nelle presenti effervescenze di animi.

7° - Vi sono ancora ben noti i torbidi che hanno recentemente tribolata l’Elvezia, volendosi la libera aristocrazia ridurre a forme più larghe, a democrazia perfetta. L’opera ancor oggi sono dello spirito di vertigine, che ha invasato i popoli, o per meglio dire i maneggi sono della imbaldanzita fazione, impaziente affatto di ogni freno, che suda incessantemente nelle tenebre, ed anela il sovvertimento sociale. Ond’è che quel suolo infecondo è tuttavia il nido sicuro ove riparano gli esuli, rifiuto di lor patrie, e travagliano in ogni maniera di danni contro i vicini Stati, ritrovando negli Svizzeri incoraggiamento, protezione ed aiuto. Nè la vergogna del fallito colpo