Pagina:La fine di un regno, parte III, 1909.djvu/72

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Ogni commento sul medesimo sarebbe cosa all’intutto inutile: basta il leggerlo per convincersi sempre più delle miserande condizioni di questo paese e delle misure che il Governo prende onde sempre più volgerle al peggio: la polizia forma il solo ed unico parere dello Stato: se qualche ramo della pubblica amministrazione era sfuggito al dominio della medesima, con apposite leggi il Governo lo sottopone onde il suo principio vitale si senta egualmente in ogni dove.


Napoli, 12 dicembre 1854.


S. M. il Re che doveva recarsi a Caserta subito dopo il giorno otto di questo mese, si trattiene in Napoli per ricevere le congratulazioni di tutte le autorità, di tutti i corpi constituiti, e di tutte quelle persone che vogliono a Lui presentarsi. La Reggia è aperta da mane a sera ad ogni ceto di persone e grandissima è la folla che entro vi accorre.

Indipendentemente di quei Rappresentanti Esteri, che quasi tatti furono, i quali si recarono primi da S. M. poche ore dopo l’attentato, ieri tutto il corpo diplomatico venne ricevuto da S. M. e di bel nuovo io colsi questa occasione per complimentarla in nome di S. M. il Re N. A. S. e del Governo Sardo, felicitandola di aver scampato a tanto pericolo.

Oggi poi i Ministri di Spagna e di Prussia si presentarono nuovamente a Corte, stantechè dai loro Governi per dispaccio telegrafico avevano ricevuto l’incarico di dimandare udienza particolare da S. M. onde esprimerle a nome delle loro Corti i sentimenti che loro aveva ispirato l’attentato avvenuto sulla sua persona.

Simile incarico ricevettero oggi pur anco i Ministri di Russìa e del Belgio e dimani lo compiranno.

Il Governo Francese scrisse al Console Sig. Soulanges che benchè fossero rotte le relazioni fra le due Corti, dovesse egli recarsi dal Sig. Commendatore Carafa onde pregarlo di complimentare S. M. da parte dell’Imperatore dei Francesi.

Nella Capitale già incominciarono i tridui e gli indirizzi. L’armata di terra e di mare prima ne diede l’esempio ed ora tutte le corporazioni vi terran dietro.

Da quattro notti perdura l’iliuminazione nelle strade della Capitale; ma se le altre testimonianze di devozione e di affetto al trono, officialmente rese, possono considerarsi come spontanee e sincere, lo stesso ron può dirsi di questa, imposta come è dalla polizia; ed a prova di ciò dallo stesso Cancelliere del Consolato Francese mi venne raccontato che un agente di polizia si recò da lui per intimargli di illuminare i balconi del suo alloggio: riconosciutolo