Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/100

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fisica sperimentale. Sei le facoltà: teologia, matematica, scienze naturali, giurisprudenza, belle lettere e filosofìa, e medicina. Se abbondavano gl’insegnanti mediocri ed oscuri, non mancavano scienziati di gran valore e alcuni di fama europea. Niccola Nicolini, presidente della Corte Suprema, insegnava diritto e procedura criminale; Michele Tenore, botanica; Luigi Palmieri, logica e metafisica; Filippo Carrillo, leggi civili; Placido de Luca, economia pubblica (la parola politica venne mutata in pubblica); Michele Zannotti, meccanica razionale; Niccola Trudi, calcolo sublime; Annibale de Gasperis, astronomia e geodesia; Arcangelo Scacchi, geognosia; Felice de Renzis, oftalmiatria; Gaetano Lucarelli, fisiologia, e Giuseppe Moyne dirigeva la clinica oftalmica. Professori emeriti, Paolo Tucci e Vincenzo Flauti nella facoltà matematica, e don Franco Rosati in quella di medicina.

Filippo Carrillo, che era anche consultore di Stato, ebbe una moglie col nomignolo di Donna Ciomma, cioè " Donna Girolama„ , la quale salì a grande notorietà, insieme al marito, per avere ostentata, dopo il 1849, gran devozione alla dinastia e raccolte molte firme alla supplica per l’abolizione dello Statuto. Fu in quel tempo, che avendo il Carrillo fatto apporre sull’entrata principale di una sua villa in Portici l’emblema d’una pigna, venne fuori questo epigramma, attribuito anch’esso al Caccavone:

Questa pigna sul portone
Qualche cosa dir vorrà:
È la faccia del padrone,
Che in durezza par non ha.

Filippo Carrillo mori nel 1855, e l’anno dopo gli successe nell’insegnamento delle leggi civili don Giuseppe Testa, anzi don Peppe Testa, che veniva da Chieti, nel cui liceo era professore di diritto. Chi della mia generazione non ha conosciuto e non ricorda questo tipo caratteristico di giurista eminente, rimasto chietino nel discorrere, negletto negli abiti e nel patriarcale costume? Chi non ricorda quell’alta, rosea e tabaccosa figura, che portava guanti neri, divenuti, per il lungo uso e per la larghezza della misura, come egli li chiamava, cauzarielli?1

  1. Calzettini.