Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/145

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Quercia, Cammillo Minieri-Riccio, Filippo Volpicella, Antonio Tari, Giuseppe Colucci e altri minori.

Un’altra effemeride da non dimenticare, fu la Rivista Sebezia, scientifica, letteraria, artistica, fondata da Bruto Fabbricatore. Si pubblicava a dispense e la prima vide la luce nel luglio del 1855. Il primo numero, oltre un discorso proemiale, conteneva una lettera di adesione di Francesco Orioli, datata da Roma il 22 luglio 1855, e poi uno scritto inedito, dettato da Cataldo Iannelli nel 1816 per Vincenzo Coco, sulla Storia universale antica; un lavoro di metodologia di Michele Baldacchini; una prolusione di estetica di Paolo Emilio Tulelli ed articoli di Degli Uberti, di Giuseppe de Cesare, di T. M. Torricelli, di Pietro Balzano. Si chiudeva con buone bibliografie di Giovanni Manna, di Michele Melga e di Bruto Fabbricatore. Oltre i sopracitati vi scrissero in seguito Cammillo Minieri-Riccio, Enrico Pessina, Gaetano Trevisani, Saverio Baldacchini, Agostino Magliani, Emmanuele Rocco, Scipione Volpicella e Raffaele d’Ambra. Noto del Magliani una "Lettera critica in cui si paragonano insieme i tre episodii degli amori di Enea e Didone di Virgilio, di Ruggiero ed Alcina dell’Ariosto, e di Rinaldo ed Armida del Tasso„. Il futuro ministro delle finanze scriveva di amori! Michele Melga, in una lettera da Roma, descrisse un quadro di Achille Vertunni, esposto in quella mostra di belle arti.

Il Morgagni era la più importante rivista di medicina, dovuta alla giovanile tenacia del valoroso medico Pietro Cavallo di Carovigno. Ne figurava come direttore il Ramaglia, che non vi scrisse mai nulla. Vi collaboravano Salvatore Tommasi e Cammillo de Meis, esuli in Piemonte. Una volta il Tommasi mandò da Torino un articolo in confutazione alle dottrine materialistiche del Molesohott. Il revisore Minichini ne soppresse per intero la parte espositiva del sistema di Moleschott, premessa all’articolo, e a Pietro Cavallo che gli osservava di venir meno in tal modo ogni fondamento alla critica del Tommasi, rispose: “Eh!, mio caro, l’ho tolta, perchè i lettori potrebbero più volentieri invaghirsi della dottrina materialista di Moleschott, anzichè della critica del Tommasi„. Il Morgagni era stato fondato da Raffaele Maturi, contemporaneamente al Ricoglitore Medico-Cerusico, nei primi giorni del 1855. Poco tempo dopo, le due riviste si fusero in una sola col nome di Morgagni, e Pietro Cavallo vi portò tutto il concorso del suo