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Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/34

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rino, Anzani e De Angelis, dai capitani Grenet, Schumacher e Salvatore Nunziante. Il colonnello Afan de Rivera, che era pure del seguito, comandava l’artiglieria; il brigadiere Garofalo era capo dello stato maggiore, e il maggiore La Tour seguiva, come aiutante di campo, il conte di Trapani. I direttori Scorza e Murena partirono con la posta e attesero il Re a Lagonegro. Il Re aveva seco il suo cameriere particolare, Gaetano Galizia, mentre un cuoco e un sottocuoco, con servizio completo di cucina in apposito furgone, precedevano il Sovrano di un giorno. Il Fulminante, seguito dal Guiscardo, dal Ruggiero, dal Sannita e dal Carlo III, giunse la mattina del 28 nella rada di Sapri. La sera di quel giorno, il Re dormì a Torraca, facendo la prima tappa, da Sapri a Torraca, a piedi per mancanza di strade. Alloggiò nel castello del marchese di Poppano, Biagio Palamolla: castello medioevale, con le torri merlate. Lo ricevette il vecchio marchese che, per grave caduta da cavallo, vent’anni prima si era ritirato dalle guardie del Corpo, col grado di brigadiere e portastendardo. Il Re, prima di allontanarsi, conferì all’ospite il titolo di duca di Torraca; e il marchese, a perpetuo ricordo, fece cingere con una catena di ferro l’ingresso del castello e murare sulla facciata esterna una lunga lapide latina, della quale ecco la chiusa:

ne auspicati in turrem regis adventus
excelsique tam hospitis
mnemosy non excideret
hunc lapidem oblivionis vindicem
blasio palamolla, puppani marchio
posuit
an. rep. sal. mdccclii


Fu quella la sola eccezione che il Re fece al suo proposito di non accettare, a nessun patto, ospitalità da privati. A Lagonegro, alloggiò nella sottointendenza; a Castelluccio, dai Minori Osservanti. Fra Castelluccio e Rotonda corre il fiume Mercuri. Il Re vi giunse a cavallo e trovò sulla sponda "una mobile selva di ulivi„ — leggesi nell’iperbolica cronaca ufficiale. Erano gli abitanti di Rotonda, venutigli incontro con inverosimili rami di ulivo in mano. A Morano alloggiò nel seminario, e vi fece la prima doppia tappa, perchè egli, d’accordo con lo stato maggiore, aveva stabilito che per dar riposo ai sol-