Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/47

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Corte, preparando un po’ di pranzo, chiese a un laico del carbone e dell’acqua, e ne ebbe in risposta che per il momento non vi erano. Il cuoco perdette la pazienza e napoletanamente scattò: "Embè, avete invitato ’o Re a stà ccà, e non avite fatto trova manco l’acqua1. Intanto i canonici con tutto il clero, le confraternite e le autorità locali attendevano nella chiesa matrice la visita di Sua Maestà, e restarono con un palmo di naso. Mancando il convento anche del refettorio, s’imbandì la mensa sopra tavole rozze, in un corridoio; e dopo il pranzo, alcuni personaggi del seguito andarono a passar la notte al padiglione o in case private, e altri dormirono, con materassi per terra, nello stesso convento.

Il dì seguente, essendosi il corteo reale provveduto di legni leggieri, si partì per la Mongiana, rifacendosi il cammino sino all’Angitola. Il Re montò in un piccolo phaeton attaccato alla daumont, con un postiglione, avendo a sinistra il principe ereditario. Fece sedere nel posto di dietro il cameriere Galizia, che, premuroso e previdente, fungeva anche da maestro di casa, preparava i letti e arredava alla meglio le camere più o meno nude, dove il Re e i principi passavano la notte, coprendole, se molto sporche, con mussola bianca. A San Niccola da Crissa, dove incomincia più ripida la salita, quasi a mezza via fra l’Angitola e Serra, il corteo si fermò presso la magnifica sorgente delle cento fontane. Il Re scese a bere, e n’è rimasta la memoria. La giornata era fresca, prossimo il mezzogiorno e il Re sentiva appetito. Domandò al Galizia se avesse portato qualche cosa per la colazione, e il cameriere rispose mostrando due polli, ma dicendo di aver dimenticato il pane. Disse il Re "Non fa nulla — maggiore Piazzini, andate a procurarmi due pani di munizione„. Il Piazzini spronò il cavallo e tornò portando i due pani. Il Re ne ritenne uno per sè e dette l’altro al figlio, il quale cominciò a mangiare il pollo, ma non toccava il pane. Il Re se ne accorse ed esclamò: "Nè, Ciccì, tu magni senza pane?„ E il principe: "Papà, il pane è duro e stantìo„ . E tale era infatti, perchè confezionato da parecchi giorni. E il Re allora: "Ma-

  1. Ebbene, avete invitato il Re a star qui, e non avete fatto trovare neppure l’acqua.