Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) II.djvu/187

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questi arresti in Sicilia, a Napoli e in tutta Italia. Erano davvero i più chiari nomi della nobiltà siciliana. A Torino corse voce che fossero stati fucilati. Il potere di Maniscalco appariva anche maggiore di quello che realmente era, anzi appariva l’unico potere resistente. Il marchese di Spaccaforno, con l’aria sua consueta tra lo scettico e l’indifferente, diceva che il governo sarebbe stato più forte, se, dopo i fatti del 1848, avesse ascoltato il consiglio di suo padre. Cassare, e anche il consiglio suo e di Cassisi: decapitare Palermo, portando la capitale a Messina o a Catania.

Francesco Riso denunziò scientemente la congiura e i congiurati? Ecco un punto interessante, sul quale non si è fatta ancora una chiara luce. Il La Lumia, che scrisse sotto l’impressione dei fatti avvenuti pochi mesi prima, rappresenta il Riso come un eroe, e narra che Maniscalco andò personalmente a vederlo, promettendogli la grazia anche del padre, se avesse rivelato i complici, ma non ne ottenne nulla; e fu invece la polizia, che, dopo quel colloquio sparse voce di avere il filo di tutta la trama, nella speranza di promuovere confessioni spontanee da parte di altri, ma “fu turpe e scellerato artifizio„, conclude il La Lumia. 1 Trentasette anni dopo, anche il De Marco2 rivendicò la memoria del Riso, pubblicando, fra i documenti, le testimonianze dei medici, che lo curarono e assistettero fino allo morte, ed escludenti ogni rivelazione da parte di lui. Ma nè il La Lumia, nè il De Marco si dettero cura di studiare il processo del 4 aprile.

Casimiro Pisani, juniore, invece riteneva il contrario, documentando l’affermazione con prove inconfutabili. A lui era riuscito avere in mano quel processo, miracolosamente sottratto al saccheggio, che si fece nella cancelleria del tribunale, dopo l’entrata di Garibaldi. Il Pisani, dunque, leggendo le deposizioni di Francesco Riso, constatò “che egli tutto aveva rivelato; che aveva “indicato tutti i cospiratori, dei quali conosceva i nomi, ma “specialmente su di me (Pisani) aveva riversato tutte le re-

  1. Isidoro la Lumia, La restaurazione borbonica e la rivoluzione del 1860 in Sicilia, dal 4 aprile al 18 giugno. Ragguagli storici. — Palermo, 1860.
  2. Emanuele de Marco, La Sicilia nel decennio avanti la spedizione dei Mille. — Catania, Monaco e Mollica, 1898.