Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) II.djvu/208

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a cavallo, offrì la sua vettura, tirata da due forti sauri, e così Landi partì per Calatafami la notte del 12, e vi arrivò all’alba del 13. Appena giunto, scrisse al generale in capo una lettera ch’è una querimonia dalla prima all’ultima parola.

Le istruzioni date a lui e al colonnello Donati, che comandava il reggimento dei carabinieri, erano d’“impedire uno sbarco di emigrati, vociferato di volersi effettuare lungo il littorale tra Mazzara e Capo San Vito„. Ho il testo autografo di quelle istruzioni, firmato dal Castelcicala.1 Il governo di Sicilia era dunque informato, non solo dello sbarco, ma del luogo dove approssimativamente si sarebbe compiuto. Come potè avvenire che, sapendosi tutto questo, e disponendosi la sollecita partenza di Landi per Calatafìmi e Trapani, venisse richiamata la colonna del Letizia, proprio da Trapani e da Marsala? Riesce inesplicabile, quando non si voglia tener presente la confusione regnante nel comando generale di Palermo, diviso fra il luogotenente e il generale Salzano. Difatti, le istruzioni date da Castelcicala al Landi furono accompagnate da un altro foglio di istruzioni, minuziose e prolisse, date dal Salzano, le quali sembravano fatte apposta per imbrogliare la testa di quel generale.2 E quando lo sbarco fu compiuto, senza che riuscisse alla flotta di crociera impedirlo e assai meno alla colonna del Landi, la quale giunse, ripeto, all’alba del giorno 13 a Calatafìmi, il generale in capo mandò, la mattina del 12, altre istruzioni al Landi: ma queste non giunsero che alle nove antimeridiane del giorno 14, impiegando più di quarantott’ore!3


Il giorno prima di ricevere queste ultime istruzioni. Landi aveva scritta al generale in capo una lettera, la quale, come ho detto, era tutta una querimonia. Si doleva di non aver neppure un ufficiale di stato maggiore, ne servizio d’ambulanza, nè di comunicazione. “Per trasmettere all’E. V. questo mio rispettoso foglio, egli dicea, non ho trovato altro mezzo che quello di spiccare un pedone al sottointendente di Alcamo, interessandolo di procurare egli altro mezzo per farlo giungere all’E. V.„. Si doleva pure che il promessogli battaglione del decimo di linea non

  1. Archivio Landi.
  2. Id id.
  3. Id. id.