Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) II.djvu/94

Da Wikisource.

— 86 —

tento, giacchè, più del danaro, tenea all’onore di essere ammesso alla presenza reale. Il Re aggiunse un aumento di dieci ducati allo stipendio mensile del suo salvatore e questi ne fu soddisfatto.

Ferdinando II amava fare con la massima rapidità i suoi viaggi; e i trentadue chilometri fino a Caserta glieli facevano percorrere in mezz’ora, con una velocità di sessantasei chilometri l’ora, che molti nostri treni diretti non raggiungono oggi. La maggior velocità ricordata fu quella di un viaggio del conte d’Aquila da Napoli a Santamaria: 40 chilometri in ventisette minuti, cioè 88 chilometri l’ora. La regina Maria Teresa, invece, preferiva andar piano, soprattutto quando conduceva o mandava i figli a Caserta. Diceva al Coppola: “Voi dovete andav piano come un somavello„.

Nessuna differenza sostanziale era fra i vagoni viaggiatori di allora e questi di oggi: pareti diritte e non sagomate, più bassi di soffitto, nessun esempio di terrazzini nelle testate, ma vi si saliva più comodamente, essendo i marciapiedi delle stazioni predisposti per entrare a livello del vagone, come si vede ancora a Nocera, a Cava, a Castellamare e com’è in Inghilterra. Però le terze classi erano tutte senza sedili, nè vi furon messi prima del 1860. Ciò permetteva insaccarvi quanta più gente volesse il capotreno. Talvolta, le prime classi erano a salone, come ne son rimaste alcune sulla linea di Castellamare. In seguito a una piccola sommossa d’impiegati malcontenti o liberali, come si disse, contro il Fonseca direttore delle ferrovie nel 1848, Ferdinando II, in omaggio alla pubblica opinione in apparenza, ma veramente perchè desiderava allontanare il Fonseca, divenuto potentissimo, lo destinò alla costruzione della linea Capua-Ceprano. Fra i dimostranti fu il Faucitano, condannato a morte tre anni dopo, per aver gettate fra la folla, che in piazza di San Francesco da Paola acclamava Pio IX, delle vipere vive, le quali produssero uno dei più epici fuie fuie1 che Napoli ricordi.

Curiosa l’amministrazione, che presedeva all’esercizio delle linee regie. Non di rado uomini integerrimi ne furono a capo, ma nelle classi inferiori la corruzione era grandissima e tolle-

  1. Fuggi-fuggi.