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Misure di radiattività 123

siano collegati con un circuito che contiene una batteria e un galvanometro. La corrente non passa perchè l’aria non conduce, ma se fra i due piatti poniamo uno strato di sostanza radiattiva, i ioni che questa produce rendono l’aria conduttrice. Se la differenza di potenziale a cui sono i due piatti è sufficientemente grande, tutti i ioni formati vengono assorbiti dai piatti stessi e si ha ciò che si dice la corrente di saturazione. Se il galvanometro è abbastanza sensibile si può misurare l’intensità di questa corrente. Tale intensità è proporzionale al numero dei ioni formati e quindi proporzionale all’attività della sostanza.

Quando l’attività è piccola, piuttosto che al galvanometro si ricorre all’uso dell’elettrometro. Fig. 4. Uno dei piatti del condensatore è a terra, l’altro è caricato ad un certo potenziale e connesso con un elettrometro. I ioni formati dalla sostanza radiattiva trasportano sul piatto carico una certa quantità di elettricità di segno contrario, e l’elettrometro segna la diminuzione di potenziale. Questa diminuzione è proporzionale al numero di ioni giunti sul piatto. Si può in questo caso misurare direttamente la quantità di elettricità trasportata dai ioni. È evidente che se si vuol mantenere costante il potenziale del piatto carico bisognerebbe comunicargli una quantità di elettricità in valore assoluto eguale a quella che vi hanno portato gli ioni, ma di segno contrario. Si ricorre per ciò alla piezoelettricità sviluppata da una lamina di quarzo. È noto che una lamina di quarzo tagliata normalmente ad uno degli assi binari dei cristallo sviluppa elet-