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210 IX. I raggi X e la costituzione dei corpi

i vari piani riflettenti a distanza costante d; IA, , vari raggi incidenti.

Supponiamo che il raggio IA cadendo sul piano p con un angolo venga riflesso sopra AR. Gli altri raggi , ... che consideriamo siano quelli che incontrando i successivi piani danno raggi riflessi coincidenti con AR, e precisamente il secondo raggio venga riflesso in dal piano e così via. Allora se per A conduciamo la AB normale ai piani e prolunghiamo il cammino del raggio fino in B il triangolo risulta isoscele per l’eguaglianza degli angoli e , e quindi il punto B cadrà sul piano . Abbassiamo da A la perpendicolare AC al cammino dei raggi incidenti; il segmento CB che viene così determinato rappresenta il ritardo di cammino che il raggio riflesso ha per rispetto al primo raggio riflesso AR. Se questa differenza di cammino è eguale ad una lunghezza d’onda, o ad un multiplo di questa, le intensità dei raggi riflessi si sommeranno. E così si sommeranno le intensità di tutti gli altri raggi riflessi ... Se invece quella differenza di cammino non è un numero intiero di lunghezza d’onda, allora le singole riflessioni avendo ciascuna una intensità piccolissima, il fenomeno è praticamente nullo. La riflessione dunque avverrà quando l’angolo è tale che il segmento CB risulti uguale a , o ad un suo multiplo. D’altra parte il segmento CB è eguale al prodotto di AB per , e AB è eguale a 2d; avremo dunque per i diversi valori che può prendere le eguaglianze

ecc.

e in generale

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corrispondenti a riflessioni di 1° ordine, di 2° ordine ecc., di ordine.