Pagina:La fisica dei corpuscoli.djvu/261

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Conclusione 253

un atomo. E forse anche qui l’inerzia dovuta all’etere che trasporta seco il nucleo positivo? Ma allora d’onde viene la massa pesante? Come mai la materia da imponderabile come è l’etere, diventa ponderabile? D’onde viene il peso? che cos’è questa forza di attrazione che si esercita sopra questi elementi singolari dell’etere? Noi sappiamo che i corpi vibranti in un fluido esercitano l’uno sull’altro attrazione e ripulsione; è forse qualche cosa di questo genere che produce la attrazione universale?

Tutte queste domande restano ancora — e chi sa per quanto tempo ancora — senza risposta. È pur grande il cammino che resta a fare per strappare anche solo alla natura inorganica i suoi misteri. Quello che resta fisso è che la materia ha la sua estensione e la sua inerzia e nella forma ordinaria che prende nei corpi essa è pesante ossia sottoposta alla gravità; sulla sua intima natura non sappiamo niente. Bisognerebbe poter conoscere la natura dell’etere che è anche esso materia inerte, e come si passa dall’etere ai corpi pesanti.

Nondimeno, molto si è fatto; molto si è conquistato. Le difficoltà che i fisici teorici o razionali sollevavano contro i sistemi della fisica sperimentale si sono andate dileguando innanzi all’evidenza dei fatti.

La costituzione corpuscolare della materia non è più una difficoltà per il filosofo. Il continuo, che è richiesto perchè la estensione non sia un semplice concetto astratto, si salva sempre negli ultimi elementi dei corpi, e nell’etere in cui tutti sono immersi. L’esistenza dell’etere è tanto certa come è quella dell’aria, l’affermazione è del Rutherford; è sostanza materiale perchè è esteso ed inerte, si manifesta con una densità enorme rispetto a quella dei corpi appunto perchè riempie tutto, a differenza dei corpi pesanti che occupano solo una parte minima del volume chiuso dalla loro superficie.

L’unità nei corpi ha fondamento nell’unità di azione. Anche quando atomi diversi si collegano per formare un