Pagina:La galleria delle donne.djvu/6

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XI


Mi guardate, e ridete di soppiatto,
    E scuotendo la testa fra voi dite,
    Che diavol vorrà dire questo matto
    Qualche cosa di nuovo? Oh bella! udite,
    E se un momento state zitte io spero,
    Di farvi tutte ridere davvero.
  

XII


Non temete però che da saccente
    Voglia farvi, e scoprirvi cose, che
    Dispiacer vi dovessero, eh per niente,
    Non si fan cose simili con me:
    Dirò quel che è notissimo nel mondo,
    La superficie non toccando il fondo.
  

XIII


Ma voi, che delicate per natura,
    Ed anche un poco timidette siete,
    Che di tenerla ascosa è vostra cura,
    (Tal Galleria), e mostrarla non vorrete,
    Ma io che sono Astrologo, e nol niego
    Senza che la mostrate io ve la spiego.
  

XIV


Il nome in verità di Galleria
    Molti ha resi curiosi di sapere,
    Come sia fatta, e di che ornata sia,
    Se toccare si può, si può vedere,
    E non san questi sciocchi, e vi scommetto,
    Ch'essa è formata sol dell'Intelletto.