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Pagina:La gioventù di Caterina de' Medici, 1858.djvu/126

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4^0 Là. 6IO¥ENTè OICATEBnU DB^MBDICI.

Re artificiosamente per intrattenerlo, e non con animo di conchiudere, essendovi tanta disparità di grado e di condizione; ma chO'se prima non si escludeva del tutto questa* pratica, non voleva fare ofiesa A grave «al ile. Né essendo capace a Cesare che il re di Francia volesse ' tórre per un suo figliuolo una tanto disslmile a lui, con-r fortò il Papa, che per chiarirsi degP inganni 4el Re instesse con i due cardinali x^he facessero v^ niré il mandato a poterlo contraere. [ quali, di- mostratisi prontissimi, lo fecero in pochissimi dì venire in forma amplissima: donde non solo si esdiise ogni speranza del parentado, con Fran- cesco Sforza, ma ancora si ristrinse la pratile col re di Francia. » '* • ^ - . .

Quando Clemente VII lasciò Bologna il ^40 marzo 1583, aveva concluso due matrimoni: quello del duca di. Firenze con Margherita figlia naturale di Carlo Y, e quello della sua nipote con Enrico di Valois. La conferenza fra il Papa e il Re a Nizza era decisa.^' L'imperatore non celò il suo dispiacere; e mentce nel suo spirito pren- deva radici il sospetto che il Papa, nonostante l'antica e la nuova alleanza, volesse in lui veo* dicare la tirei^endi^ ingiuria del sacco di Roma, é della prigionia , egli parti per Spagna colla se- creta mira di rompere , nonostante, V impegno preso, il matrimonio di Margherita: cosa che egK finalmente però omise di far^. Intanto: si omé