Pagina:La gioventù di Caterina de' Medici, 1858.djvu/186

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176 Là GlOTEHlè •llMWnyA DE* MEDICI.

che sino dalla mia teaetti ^à io hcf sedato et inteso regnare nel vostro Monialirp> dofQ forse ancbor vive qualcuna di quelle cba ini ti YeddoDO giovinetta. Mi hanno indotta a mostravinu grata verso il vostro Con- vento delle conti nove et devote orationi che voi havete fatte et fate per il Re mio Signore et per me, et a darvi occasione di perseverare in quelle per T avvenire col donarvi per sei mila scudi di beni a^aiiìM nello stato del mio Cugino il Gran Duca di Toscaaa, che io intendo di comperare et donarvi, come io scrivo con questa al detto mio Cugino, pregandolo per amor mio affinchè voi habbiate quel più di liberarvi dalla ga- bella della compera de detti beni eh* io intendo donarvi- e di pie sgravarli in perpetuo della decima, secondo che più ampiamente Io contengono le lettere che sopra ciò glene scrivo, et vi mando con queste, le quali da mia parte voi gli farete presentare et procurerete di haverne risposta che voi mi manderete sperando oh* ella sarà tale che io la desidero, dovendo ridondare tal gratia in iitil& et honore del vostro Munistero. Hauta con la vostra, sua risposta, io vi dichiarerò che uffity et che orationi io voglio si celebri et faccino perpetua- mente per r anima del Re mio Signore et per la mia ogni anno nel vostro munistero con gli paramenti et ornamenti che io vi donerò destinati a tale effetto. Et qui senza più farò Qne R^ Madre pregando Iddio che voi con tutta la vostra devota compagnia conservi nella sua santa gratia. Da Mesieres alli sei di Luglio 4583. {Di proprio pugno) R<>* Madre questi pochi versi da mia mano sieno per acertarvi più de la mia buona volontà verso jdel vostro Munistero et del desiderio che io ho che voi continoviate de pregara Idio per el. fia