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6 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI


nare la procella: ma tale non fu; ed egli stesso, la sua famiglia e la sua patria doverono subirne le conseguenze. Insieme con lui ramingarono in esilio due suoi fratelli: Giovanni cardinale di Santa Chiesa, e Giuliano. I Fiorentini per diciotto anni, prima ispirati più che non condotti dal domenicano Fra Girolamo Savonarola che tendeva ad una specie di Teo-democrazia; quindi sotto la dominazione di Pier Soderini, dominazione alquanto simile al dogato veneto, fecero di tutto per reggere in mezzo alle più grandi difficoltà interne ed esterne la vacillante repubblica. Tornarono poscia i Medici: e pochi mesi dopo, Giovanni, appena compito l'anno trigesimo settimo, fu innalzato alla più eminente dignità del cristianesimo. Dei figli di Lorenzo il Magnifico, oltre il Papa, era ancor vivo Giuliano, minore di tutti. Siccome egli aveva troppo debole salute, ed era riputato di indole troppo cedevole per esercitare autorità in Firenze (ove per le turbolenze degli ultimi diciotto anni faceva d’uopo d’un forte ordinamento), per esercitarvi, dica, sotto l’apparenza di forme repubblicane l’autorità, che sempre più andava foggiandosi a dominazione d’un solo, il Papa lo chiamò a Roma, e lo creò generale della Chiesa. Lorenzo, figlio di Madonna Alfonsina Orsini, e di Piero fratello maggiore del Pontefice, di quel Piero improvvido quanto infelice, che l’anno 1503 aveva trovato nel fiume Garigliano la morte, e nella