Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/227

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[1282] del vespro siciliano. 211

per l’uno o per l’altro dei principi li accusavan poscia vicendevolmente d’inganno. Dissero i nostri, che Carlo pretestando il duello volesse trar di Sicilia il rivale, per riassaltar l’isola più francamente, e spegner il fomite di ribellione in terraferma1. Di pari astuzia i Guelfi accagionavan l’Aragonese, supponendolo erroneamente provocatore al duello, come se per tema delle forze superiori di Carlo divisasse differir tanto la guerra, che inoperosi morissero nel meridional clima i Francesi2. Pensasserlo o no, Carlo e Pietro uomini eran ambo da meritare l’accusa. Ma forse la sfida non fu che un appello alla opinione pubblica alla guisa dei tempi; come un Pietro e un Carlo d’oggidì

  1. D’Esclot, Montaner, Neocastro, Speciale nei luoghi citati.
    • Nangis, vita di Filippo l’Ardito, in Duchesne, H. Fr. S., tom. V, pag. 541.
    • Breve di papa Martino, in Raynald, Ann. ecc., 1283, §. 8.
    • Gio. Villani, lib. 7, cap. 86.