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[1283] del vespro siciliano. 229

Alaimo: averlo ambito egli stesso a malgrado del re, che non chiedeva da lui nè braccio nè consiglio: e infine l’irresoluto si piegò a simulate dimostrazioni d’onore. L’infante, senza credergli, l’accolse benigno; parendogli abbastanza avere spento le prime scintille di aperta ribellione, ed evitato o differito quella di barone sì possente. Mostratosi indi a Palermo, sopraccorre a Trapani, ove ansioso aspettavalo il re. Lieto ei fu del successo. Ordinò punirsi di morte i capi della congiura di Noto; strettamente vegliarsi Gualtiero1: e il dì undici maggio, raccomandati novellamente ad Alaimo i suoi e ’l reame, sciolse da Trapani con una nave e quattro galee. Seco addusse, campione, al combattimento di Bordeaux, Palmiero Abbate, per gratificare, scrive lo Speciale, al suo zelo e guerriera indole; e Malaspina dice, per catturarlo in bel modo, a cagione de’ raccontati sospetti di stato2.

  1. Bart. de Neocastro, cap. 66.
  2. * Bart. de Neocastro, cap. 67.
    • Nic. Speciale, lib. 1, cap. 25.
    • Saba Malaspina, cont., pag. 398.
    • Della partenza di Pietro da Trapani fanno seccamente menzione il d’Esclot, cap. 104, e il Montaner, cap. 76.