Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/98

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82 la guerra [1274]

tirannesche voglie1. Gravi autorità portano2 ch’un suo medico propinasse veleno a san Tommaso d’Aquino, morto nell’andata al concilio; perchè il re temea non si spiegasse a suo danno quel possentissimo ingegno, che il nimicava per odio di famiglia o abborrimento della pessima signoria, e nel suo libro del governo de’ principi, quantunque partigiano della monarchia, avea sfolgorato con le più fiere invettive la tirannide d’un solo, e fattone uno specchio, nel quale Carlo potea guardarsi e riconoscere le sue sembianze3. Reo o no Carlo, quest’accusa almen prova di che fosse tenuto capace. Più certa la rabbia con che posava, sforzato da’ decreti di Lione, le armi apprestate contro il Greco. Al tempo stesso vedeasi tagliati i passi

    • Muratori, Ann. d’Italia 1271 a 1274, e i contemporanei ivi allegati, che sarebbe superfluo citare altrimenti.
    • Gibbon, cap. 62.
    • Raynald, Ann. ecc. 1271 e 1275.
  1. Gio. Villani, lib. 9, cap. 218, di maggiore autorità in questo, perch’ei fu guelfo:
    Carlo venne in Italia, e per ammenda
    Vittima fe’ di Corradino, e poi
    Ripinse al ciel Tommaso per ammenda.
    DANTE, _Purg_., c. 20.

    e il comento di Benvenuto da Imola, che accredita il sospetto dell’avvelenamento. Io l’ho posto in dubbio, non trovando noverato questo tra i misfatti di Carlo dagli scrittori che non glien’avrebbero perdonato punto, come sono il Neocastro, lo Speciale, Montaner, D’Esclot. Ma dall’altro canto la innocenza non mi par dimostrata sì netta, come crede il cav. Froussard nella dissertazione su Pietro Glannone, e ’l regno di questo Carlo I.--Atti dell’Academia di Lucca, tom. VIII.--Il sig. Froussard si lascia trasportar dalla gloria militare di Carlo, fino a scagionarlo de’ vizi suoi più noti. Chiama ambizioso e superbo, ma non crudele, colui che facea mozzare i piè a’ disertori, arder vivi i presi in battaglia, e marchiar colla moneta rovente gli accorti cittadini che non passassero al valor edittale i suoi carlini d’oro. Nel modo stesso siamo assai lontani dell’accettare l’apologia del Froussard per la iniqua condannagione di Corradino.

  2. De regimine principum ad regem Cypri, san Tommaso d’Aquino, opusc. 20, nel tom. XVII della ediz. Venezia, 1593.