Pagina:La leggenda della cintola di Maria Vergine che si conserva in Prato.djvu/4

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fin qui giovarsi delle sue fatiche, essendo rimasto inedito quel volumetto, quantunque da trent’anni ne sia quasi terminata la stampa.

Una nuova ristampa ne procurò Michele dello Russo a Napoli, stamperia Ferrante, nel 1858; con alcune note filologiche, e con varianti tratte da un codice Napoletano, che l’editore non dice ove esista.

Avvenne a me poi d'incontrarmi in un codicetto, che non ci offre soltanto una lezione migliore, come quella che sa più d’antico, ma ci da una stesura più ampia, e conseguentemente più ricca di voci e di modi. E appunto su questo codice membranaceo del secolo decimoquarto, che fu donato alla Roncioniana di Prato da monsignor Ferdinando Baldanzi arcivescovo di Siena, fino da quando presiedeva a quella biblioteca, e che ora porta il numero 85 tra i manoscritti, condussi la stampa di questa Storia o Leggenda, che si vede a pagine 244-49 della Bibliografia Pratese compilata per un da Prato, e quivi impressa nel 1844. Ma perché gli Accademici della Crusca, che giustamente han preferito questa seconda lezione, non siano costretti a citarne nel nuovo Vocabolario gli esempi con le pagine del volume in cui venne inserita, io ho pensato di farne un’accurata ristampa, che servirà, come si dice, di testo.

C. G. a. d. c.