Pagina:La leggenda della cintola di Maria Vergine che si conserva in Prato.djvu/6

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dagli angeli in cielo fue portato; andandone la nostra Donna in cielo a xxxiiij anni dopo l’ascensione di Iesu Cristo. Allora santo Tommaso, essendo menato a monte Uliveto, vide la nostra Donna santissima andare in cielo: ed e’ la chiama, e dice ad alte voci; Madre santa sanza macula, dammi allegrezza per la tua misericordia; dammi segnio della tua assunzione, che io lo possa dimostrare agli altri. Allora la nostra Donna li diede la sua Cintola colla quale era cinta dalli apostoli; lo1 quale santo Tommaso ricevendo divotamente, a lei fece laude e grazie: e venne nella valle di Iosafat, ov’erano li suoi compagni apostoli con molta turba, stando in allegrezza per lo grande splendore che aveano veduto; e basciaronsi divotamente per allegrezza. Allora parlò santo Piero e disse; Sempre fosti duro ed incredulo, e per la tua incredulità è piaciuto a Dio che non sii stato alla sepoltura della sua Madre santissima. Risponde santo Tommaso e dice; Io so veracemente che così è; perciò n’adomando perdonanza a voi miei fratelli. Allora tutti fecero orazione per lui. Poi santo Tommaso parlò e disse; Ove poneste voi lo suo corpo? E li apostoli dissero; Vella quivi in quello avello. Disse santo Tommaso; Non è quivi in quello avello il suo corpo santissimo. Allora tutti fuoro contristati. Dice santo Piero; Tu non volesti credere la resurrezione del nostro Maestro, se non quando mettesti le dita nelle sue piaghe: come crederesti che ’l corpo santo fosse quivi? Allora s’apressimaro al sepolcro, e non vi trovaro lo corpo, e non sapeano più che si dire a santo Tommaso. Allora disse santo Tommaso, come cantando messa in India, fue subitamente menato sul monte Uliveto; e come io vidi lo corpo santissimo andare in cielo: pregandola che mi donasse qualche segnio, che io potesse mostrare com’ella fosse ita in cielo, e ella mi diede la sua Cintola con che era cinta. Ricognoscendo li apostoli la Cintola, diedero gloria a Dio padre, e a santo Tommaso adomandaro perdonanza e benedizione. Allora san Tommaso li benedisse da parte della nostra Donna, ch’elli avea veduta. E subitamente da una nuvila ciascuno nel luogo suo fue riposto. E questo vide Ioseph ah Arimattia, e scrisselo nel suo cuore. Seguita ora a vedere come questo Cintolo venne a Prato, e come capitò alla chiesa del glorioso martire messere santo Stefano, e come per miracoli fue manifestato a’ nostri tempi.

  1. Cioè, cintolo.