Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/116

Da Wikisource.
110 la leggenda di tristano


disse che noe. Allora disse l’Amoratto: «E dunqua non se’ tue cosí buono cavaliere sí come altri ti tiene, dappoi che tu cessi la battaglia intra noi due ale spade. E dunqua pare che tu temi di combattere. Per nostra dama» disse l’Amoratto «ched io giamai no ti terroe cosí buono cavaliere si com’io ti tenea inprima. A tanto mi parto di quinci, quando tue non vuogli combattere con meco ale spade».

Allora si parte l’Amoratto e torna a suo cuscino, e monta a cavallo e piglia lo camino lo piú diritto ch’egli unque sa e puote, per andare inverso lo diserto d’Irlantes ala fontana Aventurosa. Ed ivi sí truova uno cavaliere e una damigella ed aviario uno corno a collo, lo piú bello che fosse mai al mondo, ed iera lo corno d’ariento tutto fornito a verghe d’oro, e lo scaggiale, lá ov’egli iera appiccato lo corno, sí era tutto di fino oro, ed iera molto bene fornito lo corno ed altamente. E quando l’Amoratto vide lo corno, si domanda lo cavaliere che corno iera quello. E lo cavaliere che avea lo corno in guardia, disse che no lo usava dire. E l’Amoratto disse: «Per mia fé, sí dirai o tu combatterai meco». E lo cavaliere rispuose e disse che ciò fará egli volontieri. A tanto si disfidano li cavalieri e vegnosi a fedire insieme l’uno incontra l’altro, e alo scontrare dele lancie sí le ruppero. E dappoi sí misero mano ale spade e sí si danno di molto grandi colpi fieramente. E lo cavaliere non puote durare contra l’Amoratto ed allora dice lo cavaliere a l’Amoratto: «Io ti diceroe che corno è questo e chi lo manda». E a tanto sí rimane la battaglia intra li due cavalieri e l’Amoratto dice: «Or di, cavaliere, che aventura hae questo corno?». E lo cavaliere dice sí come quello corno mandoe la fata Morgana nelo reame di Gaules. E l’Amoratto disse: «Dimi che aventura egli hae in sé questo corno». E lo cavaliere dice: «Egli è buono da dicernere le buone donne dale malvagie, ché qualunqua donna il si pone a bocca pieno di vino, s’ella hae fatto fallo a suo marito sí non ne puote bere, anzi se le spande tutto per lo petto». Allora dice l’Amoratto: «Questo corno manda la fata Morgana in Gaules ala corte delo re Arturi per istruggere la reina Gi-