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Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/158

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152 la leggenda di tristano


fedío appresso di lui, incontra lo re della Pititta Brettagna, sí che la battaglia sí era dura e forte intra ambodue le parti e molti cavalieri moriano e dall’una parte e dall’altra, lá onde ciascuno ebe assai che fare di suo compagnone. Ma tanto duroe la battaglia in cotale maniera che lo conte d’Egippi sí mise in isconfitta lo re dela Pittitta Brettagna con tutta la sua gente. E quando l’ebe messo in isconfitta, e lo re sí prese Ghedin e sí lo puose a cavallo e incominciò a fuggire inverso lo suo reame, e tutta fiata menava Ghedin co lui, lo quale egli sí amava di tutto suo cuore.


CXIV. — A tanto dice lo conto, che quando lo conte d’Agippi vide fuggire lo re dela Pititta Brettagna con tutta sua gente e compagnia, fue tanto allegro che neuno altro piú di lui. E incontanente fece comandare a tutti li suoi baroni e cavalieri ed a tutta l’altra gente, che tutti dovessero andare appresso alo re dela Pititta Brettagna e dovessero uccidere tutta sua gente, quantunque gli ne trovassero. E quando lo comandamento fue andato per tutte parti, e tutta gente ssí incominciarono a cacciare [per] lo conte d’Agippi, il quale iera loro segnore, lo re dela Pittitta Brettagna e tutta sua gente, e tutti quegli ch’egli guerreggia[vano] tutti gli uccidiano, sí come loro iera comandato. Ma tanto andarono in cotale maniera che lo re dela Pititta Brettagna si ricoveroe nela sua cittade. E quando lo re fue nela cittade, e lo re sí andoe alo suo palagio e quivi sí ismontò da cavallo e fece portare Ghedin nelo suo palagio. E quando funo nela sala, e Isotta dele bianci mani vedendo tornato Ghedin fedito quasi a morte, incominciò a fare molto grande pianto ed iera tanto dolorosa che neun’altra piú di lei. E dicea infra se medesima: «Oi lassa e dolorosa me, quant’è dura e forte questa aventura, quando lo re è isconfitto in cotale maniera ed è morta tutta la sua gente!». Molto si duole la damigella di questa aventura. Ma istando in cotale maniera, e Isotta incominciò a risguardare le fedite a Ghedin, e tanto le risguardò in cotale maniera ch’ella vide bene che egli non avea fedite dele quali egli non guerisse bene.