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272 la leggenda di tristano


a cavallo» e messer Estor monta a cavallo, e meser T. vidde immantenente come elli era innaverato. «Siri, come vi sentite voi?». «Siri» disse elli, «io mi sento bene, ala Dio mercé, non pertanto che io mi sento uno poco innaverato; e se io potrò, io mene vendicherò ora indiritto, se lo cavaliere che [m’ha] abattuto non rifiuterá la battaglia». «Siri», disse messer T., «non vi corrucciate se’l cavaliere v’ha abattuto, ché in questo giorno avemo avuta tale aventura che a cavaliere non fa piú [bisogno] di combattere, da poi che voi sete innaverato. Ma lassate sopra di me questa vengianza, ché io ve ne vendicherò bene, se io potrò. Ma non per tanto che io vi dico bene ch’è pro cavaliere, né di cavalieri stranieri non vidi, giá è grande tempo, nullo meglio né sí prode uomo, né migliore feridore di lance; ché s’elli l’avesse impreso nella magione del re Artú, non sarebbe migliore feridore. Ora lassate sopra di me questa vengianza; né vederete ch’elli n’ará grande gioia, ché poi che lo cavaliere v’ha abattuto, elli non lasserá questo fatto cosí stare, anzi credo ch’elli m’apellerá di giostra». «Sire» ciò dice Estor «io lo credo veramente».


CCXVII. — A tanto videro venire Erdes, e quando ebbe suo corso finito, elli teneva ancora tutta intera sua lancia, cola quale elli Estor avia abattuto. E quando elli fu venuto a messer T., e elli disse: «Siri cavaliere, ora mi dite: nostri compagnoni sono tutti a terra e noi due semo a cavallo. E perciò, se Dio vi dia buona ventura, facciamo noi bene». E quelli disse: «Che volete voi che noi facciamo?», «Io ve lo dirò» disse Erdes. «Siri, se voi non vi sentiste troppo agravato di giostrare, che noi giostrassimo tanto tra voi e io che l’uno di noi andasse a terra, ed a cui Dio ne derá l’onore sí l’abbia». «Certo» disse messer T. «di questo non mi dovereste voi richiedere, apresso che io ho iij de’ vostri compagnoni abattuti, sí come voi potete vedere». «Certo» disse Erdes «voi dite lo vero, e io non ve ne richiedo niente, se a voi non è a grato. E se vostra volontá non è quello che io vi dico, dite apertamente che non sia, che assai avete fatto