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310 la leggenda di tristano


ragione: «Lo cavaliere si è giovane: non la potrá balire (e in ciò pensava saviamente) però ché gli parrá piú pesante colle armadure gravi, che disarmato». E tornando gli due ambasciadori a Tristano, con loro ambasciata gli appresentarono la spada, e Tristano volentieri la ricevè, imperò ch’ella era di sforzata gravezza incontro a forza e grandezza. Tristano disse agli ambasciadori, sí come a lui pareva il meglio che la loro battaglia fosse nell’isola Sanza Avventura; «e se io perderò, lo re Marco gli raddoppierá lo tributo, e io sí sottometterò lo reame di Lionis: e s’egli perde, rinunzierae lo tributo e ogni ragione, ch’egli domandare potesse sopra questo reame. E sí gli presentate questa spada per mia parte, la quale fue dello re Meliadus mio padre; e donategli questa bracchetta, la quale fue dello re Fieramonte, che me la donò Bellices sua figliuola». Allora gli ambasciadori ritornáro allo Amoroldo, e sí raccontaro loro ambasciata. E lo Amoroldo fae allora armare sé e ’l buono cavallo per ragione; ed entrò in una navicella, e solo passa nella isola Sanza Ventura. E Tristano s’arma di grande vantaggio; e lo re Marco l’accompagna in fino alla marina, dicendo: «Bello e caro mio nipote, io voglio che rimanga questa battaglia, perché io vorrei innanzi perdere quanto oro io ho in questo reame, ch’io volessi perdere la vostra persona». Tristano a ciò non risponde, anzi entra nella navicella, e passa nella detta isola; e essendo dismontato, diede una grande sospinta a questa sua navicella, e mandolla via per mare. E lá, ov’egli scontroe l’Amoroldo, egli lo saluta cortesemente; e lo Amoroldo gli rende suo saluto, dicendo: «Ditemi, cavaliere, per qual cagione avete voi sospinta vostra nave per l’acqua?». E Tristano disse: «Perché io sono certo che l’uno di noi due rimarrá morto in questa isola; e quello che rimarrá vivo, si potrá tornare in quella navicella, ch’io veggio lae attaccata». E l’Amoroldo disse a Tristano: «Io veggio, cavaliere, che tu sí sei giovane; e sono certo che tu hai poco senno, essendo passato in questa isola e venuto a morire; che se voi mi conosceste, voi non areste presa questa battaglia con meco, per tutto