Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/373

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appendice 367

28
     Messer Tristano dice alla reina:
«gentil donna, io muoio veramente!».
Ysotta che di lagrime non fina,
sopra a Tristan si gittò strettamente.
Messer Tristan, che giá morte gl’inchina,
sí forte abraccia Ysotta piacente,
che in corpo a ciascun si partie il core.
Cosí abracciati morir per amore.
29
     Quando il re Marco questo si vedea,
che Ysotta e Tristano trapassaro
di questa vita, co’ baron dicea:
«troppo mi costa questo fatto amaro!».
Qui sí grande lamento ogni uom facea,
che troppo d’alegrezza v’avie caro.
L’aria e la terra parie che piagnesse
d’Ysotta e di Tristan lagrime spesse.
30
     Tutta rinforça la doglia e il tormento
pur per Ysotta e per Tristan piacente.
Furon messi in un ricco munimento,
ben lavorato — se il cantar non mente —
di belle storie d’oro e d’ariento,
fatt’a figura molto sottilmente.
«qui giace Ysotta con messer Tristano»
dicon le scritte, secondo il Lucano.