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388 la leggenda di tristano!

forse, bisognava correggere: «e io lot.»). Evidente francesismo, di cui si hanno altri esempi antichi, «aquitarme del sagramento» = liberarmi, sciogliermi.

p. 356. Sicuro errore «Or podeso l’on veder». La forma da me corretta («podese» — potrebbe) ricorre anche altrove, p. es. a p. 355. Altrove ricorre anche il verbo «recreder» (— recedere).

— «atanto brocha»; ho lasciato qui e altrove l’h (cfr. brocciare del Fiore), perché, sempre nel Trist. Corsini, ricorre anche la forma «broça». Ma in antico si usò anche broccare. La fonetica del ms. in parola è spesso varia e talora capricciosa; ma non si poteva qui uniformarla troppo assolutamente; cfr. chace e çasante (— giace, giacente).

p. 357. «vede che lo campo si è inguale». Anche in altri dialetti settentrionali si ha ingual nel senso di eguale. Qui vorrá dire «campo libero, franco».

— «per suo grado, el non li serave piú trovado» — con suo gradimento, Palamides pensa che Tristano non sará piú trovato lí (nel torneo).

p. 358. La bizzarra frase «eli’ha pasado un P. de lui» vorrá dire: ella ha tagliato (staccato) un P. da lui.

— Superfluo rilevare l’errore del ms. «cridano sopra lui ch’el venco el tuto» e il significato di «preso del tornero».

c) La morte di Tristano.

1a ott. Il primo verso di questa che è la 2a ottava del magliabechiano, la terza nell’ambrosiano, ha il verbo al plurale (con falsa rima) perché si riferisce, oltreché a Tristano, anche a Sagramoro. Ma dato che poi si parla solo di Tristano, ho creduto bene restaurare la rima e il senso.

— Nel v. 3., l’inciso «senza Y. veder» è stato da me ricavato integrando tra loro i mss. (magl. stato vedere Y. ambros. stato senza Y).

3a ott. Prendo dall’ambros. per (v. 5) e Ixotta (v. 7); il magl. in e la reina.

4a ott. Nei 2 codici il v. è ipermetro (molto fu gr. l’al. e il s.); trattandosi di componimento di carattere popolare, si poteva anche lasciare.

7a ott., v. 6: magl. sbigottito; ambr. e sbigotito.