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Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/60

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54 la leggenda di tristano


lo re Marco conobe bene lui. E se alcuno mi dimandasse chi ebe lo peggio dela battaglia, io dirò che di quello iscontro ebe lo peggio lo re Marco; ché quando egli fue abbattuto non si potea rilevare, si non fosse lo scudiere che l’aiutoe rimontare a cavallo. Ma lo cavaliere dela damigella dell’Agua dela Spina lo quale è fedito per T., sí come detto è di sopra, e io fosse domandato chi ebe il peggio dela battaglia, io diroe che lo cavaliere dela damigella fue perditore.


XLVI. — In questa parte dice lo conto che dappoi che T. fue guerito, sí che potea portare arme, lo re Marco mandoe per tutti li suoi baroni e cavalieri, che debiano tutti essere a corte con loro dame e damigelle, in pena d’essere distrutti. E questo fece lo re Marco per amore dela damigella dell’Agua dela Spina. Ma quando lo comandamento venne alo cavaliere dela damigella, ebe grande paura d’andare a corte, per paura di T. E la damigella gli disse: «Cavaliere, non temere, ché di T. t’assicuro io bene». Allora si parte lo cavaliere cola damigella e vanne a corte delo re Marco, e lo re gli fece grande onore per amore dela damigella. E comandoe che fossero messi cinque padiglioni ala marina, imperciò ch’egli vi si volea andare a sollazzare. E appresso di queste parole, si andoe lo re con tutti li suoi baroni e cavalieri e con loro dame e damigelle a mangiare a’ padiglioni ala marina. E dappoi che fimo messi a tavola e mangiavano con grande allegrezza, ed e’ venne uno cavaliere erante, armato di tutte arme, e cavalcò per mezzo deli padiglioni. E guardando in fra li cavalieri disse: «Re Marco, io sono uno cavaliere errante che vo cercando le strane aventure per lontani paesi, e sono giovane cavaliere, né anche domandai dono a neuno re. E imperò sí vi dimando voi uno dono, sí veramente che quello che io vi domanderò, io possa menare lá dove mi piacerae». E lo re disse: «Cavaliere, dimanda ciò che ti piace». Ed egli disse: «Io vi domando questa damigella dell’Agua dela Spina». E lo re glile donò, ed egli prese la damigella e puosela a cavallo in sun uno pallafreno, e prende suo camino.