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La maestrina degli operai 111

Maggia. Una sera la maestra lo dovette cacciar dalla scuola perchè aveva messa un’assicella a traverso alla corsìa, per far inciampare i ragazzi che andavano alla lavagna, ed uno, inciampandovi, era stramazzato malamente. I grandi seguitavano a non darle fastidio, se non in quanto s’irritavano delle canzonature dei piccoli, quando facevano grossi errori di lettura o di scrittura, ed essa temeva che li picchiassero fuori. Ma questo non avvenne. Il grosso Maggia continuava a studiare con una ostinazione mulesca. I pastori si mostravano molto diligenti. Essa ebbe una volta sola una breve discussione col Lamagna; il quale, peraltro, non le mancava mai di rispetto: voleva solo farle comprendere che non ricono-