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12 La maestrina degli operai
II.

Tutta compresa di quel pensiero, ella seguitava con l’occhio un treno lontano della strada ferrata, che rigava la pianura bianca, quando fu distratta da una visita, che a quell’ora non s’aspettava più. Era la maestra Mazzara, arrivata da Torino col tranvai: veniva una volta il mese a trovar la sua amica suburbana, come la chiamava, quasi sempre il dopo pranzo del giovedì. Era maggiore di lei di dieci anni, alta e secca, tutta nervi, con una carnagione di un rosso di prosciutto crudo, e aveva due begli occhi grigi curiosissimi, scintillanti sopra un naso a falcetto,