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136 La maestrina degli operai

poco a poco, un nuovo e più acre fastidio del suo stato, una nuova e confusa ambizione, volta a tutt’altre mire che a quelle di prima, quando cercava la gloria nelle birbonate, nella prepotenza, nelle vittorie delle risse. Ma l’ambizione nuova non avendo sfogo possibile, divampava in lui come una fiamma chiusa, raddoppiando l’ardore dell’altra passione. Nondimeno, per istinto, cercava d’avvicinarsi a lei in qualche maniera, quasi senza pensarvi. Un occhio attento avrebbe osservato in lui, da un giorno all’altro, il ciuffo rimosso dalla fronte, la faccia e le mani più pulite, una nettezza più accurata dei panni, qualche cosa nei suoi atteggiamenti in scuola, e perfino certe singolarità in mezzo alle grosse scorrezioni dei suoi lavori,