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La maestrina degli operai | 193 |
zione immobile e cupa; con la quale ricominciarono gli scherzi e i disordini della ragazzaglia. Ma questa volta pareva ch’egli avesse mutato idea. Non minacciava più: si voltava soltanto a guardar ora l’uno ora l’altro, come per fissarsi nella memoria i nomi e gl’insulti, e in quel momento la sua faccia fredda e tranquilla era più sinistra e più inquietante di quando minacciava. E così fece per due o tre sere. Poi mancò alla scuola altre due volte.
Alla maestra giunse notizia d’una nuova rissa seguita la notte in un’osteria in fondo al paese, tra lui e certi contadini della borgata vicina: s’eran viste la mattina delle tracce di sangue sullo scalino esterno d’una cappella. Una notte ella riconobbe la