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La maestrina degli operai 233

tre essa stava china sul banco, toccando quasi col capo il capo di lui, questi le passò un braccio intorno alla vita.

Sonò una gran risata su vari banchi.

Ella si svincolò, mettendo un leggiero grido; il Muroni balzò ritto sul banco per avventarsi sul ragazzo.

— Muroni! — gridò la maestra con tutta la forza che potè raccogliere. — Stia al suo posto!

Il Muroni si rimise a sedere, addentandosi un pugno. La maestra ordinò al ragazzo d’uscir dalla scuola. Questi prese i suoi libri, e se n’andò dimenando le spalle; ma si voltò ancora sull’uscio a lanciare uno sguardo di scherno al Muroni che, digrignando i denti, gli fece un cenno con la mano tesa: — Aspetta.

   De Amicis. 30