Pagina:La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano.djvu/74

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Abusione del gesto. 5i Nel linguaggio della parola ha luogo l'Abusione, allorché adat- tasi ad un oggetto che non ha voce propria per essere in- dicata, una voce che possa in qualche maniera convenir- gli per ragione di vicinanza , di similitudine, o altro pros- simo rapporto. E l'è tanto essenziale 1' anzidetta circostanza della mancanza della voce propria che per questa sola privazione si distingue dalla Metafora. Or se di questa si fa molto uso ne'gesti, come vedrassi nel suo titolo, dovrà farsi un uso eguale, e forse maggiore dell'abusione spe- cialmente da quelli che non conoscono i precisi gesti de- stinati a determinare i corrispondenti oggetti. Cosa perciò costantissima sarà il vedersi usato il gesto dinotante Yavaro per esprimere Y economo, quello del Prurito pel libertinag- gio, v. tit. Grattarsi. Abuso del gesto. Diverso dall' abusione c Y abuso. In quella riconosciamo o un vezzo di linguaggio, una Figura di Retorica, o un argo- mento della povertà della lingua; mentre al contrario que- sto deriva dalla ignoranza della lingua in colui che l'ado- pera, come l'usare in Italiano travaglio per fatiga, corrivo per dispetto, o dalla infedeltà della sua memoria che non gli suggerisce a tempo la voce propria, e gliene fa sup- plire un' altra a capriccio. Cosi vediamo adoperarsi nel ge- sto usando quello che dinota il fermarsi per voler imporre silenzio , andar via, per negativa : Oltre di questi abusi ne' gesti ve ne ha degli altri di diversa specie, e son precisa- mente quelli , che qualcuno pratica per una certa abitudine presa per non saper che si faccia , e che perciò chiamiamo eoa ogni ragione Intercalare ( v. ne il titolo ).