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della parte più nobile dell’uomo la ragione scientifica. Scoperta, diciamo, in parte e gradatamente ed a prezzo di laborioso tirocinio non mai nella sua immensa totalità. Basta difatti volgere uno sguardo a questo immenso universi che ne circonda, ed a noi stessi, cioè all’umanità per sentire come la medesima non è che una parte e ben minima di questo gran tutto parte cui malgrado tutti i suoi sforzi collettivi e lunganimi nell’arringo scientifico non sarà mai dato di penetrare proprio avanti nel gran mistero che copre ed involve lo scopo ultimo la essenza assoluta, la origine, ed il complesso delle leggi generali che governano l’universo.
Ora domandiamo noi allo imparziale lettore un imparziale giudizio tra il procedere in fatti ed in parole dei Razionalisti, e quello dei loro avversari gli odierni scolastici Ortodossi e Neocattolici.
I Razionalisti adempiendo prima di tutto all’antica massima nosce te ipsum (cioè conoscere la nostra essenza); si stanno paghi alla verità che la scienza e la Ragione con mirabile accordo ci presentano e saggiamente si astengono dal pretendere di spiegare i grandi problemi dell’universo, e di slanciarsi colla fantasia in un mondo sopranaturale mai sempre incompreso perché incomprensibile come cosa di semplice ipotesi, per quanto grandiosa, divulgata, e speciosa si voglia, e giammai finora constatata da prove scientifiche e quindi accettabili.
Gli Scolastici e Dominatici dall’altra parte con una rara e vanitosa superbia, spacciano sentenze Uomini, e Catechismi mercè i quali si vantano di dar ragione e spiegazione della origine, destino, e finalità delle cose tutte non solo di questo mondo sublunare ma eziandio di altri mondi foggiati in cento edizioni diverse dalla più sfrenata fantasia.
Fra gli uni e gli altri diteci or voi stessi, di grazia, da qual parte sta la saggezza la moderazione, e la verità e da quale l’errore, la presunzione, e la vanità?
Più o meno potente o impotente che vi piaccia crederla,