Pagina:La morte e l'immortalità - Feuerbach, 1866.djvu/37

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quale non trova più cosa dove posar l’affetto ed il pensiero. Allora in mezzo a questa landa desolata un pallido fiore un Colchicum autunnale, è il solo oggetto che gli rimane a vagheggiar per suo conforto. Questo pallido fiore è la immortalità dell’anima personale.

E così esser deve e non altrimenti.

L’Egoismo non ha voluto o saputo comprendere ed l apprezzare nel suo proprio e giusto significato, il mondo attuale, l’attuale vita, e non ha voluto lavorare in esso e per essa? Ebbene! egli non si avrà che l’ombra di questo mondo, di questa vita, e quest’ombra dovrà parergli il Mondo e la Vita nella intiera pienezza di loro valore. Ecco la sua punizione!!

L’epoca nostra (e nessuno potrà negarlo) procede segnalando il termine d’un lungo e faticoso cammino percorso dall’umanità e quindi si fa veicolo e porta ad un tale avvenire che include in sè il germe prossimo a sviluppare un’altra vita.

Avanti dunque e coraggio miei buoni amici!! . . . e assidui all’opera!

Tra i nostri contemporanei non pochi sono che non intendono e quindi dispregiano le sovrane dottrine che ci fornisce la storia di tutti i secoli. Essi gl’imbecilli sciagurati osano schernire, i nobilissimi travagli, gli studj faticosi della umanità attiva, sobria, e progredente, di questa nostra vera Mater dolorosa; e si avvisano di tacciar di ribbcllione, i dritti imprescrittibili, che la ragione umana dopo le lotte ed i martirj di più mila anni ha legalmente e laboriosamente aquistalo.

E tanto vanno oltre costoro nella loro brutale stupidaggine da pretendere di fare rivivere il passato; come