Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/37

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un organismo tanto meno è in lui la ragione per cui egli si afferma in relazione a queste cose, in questo momento, in quest’ambiente; egli può continuare a proposito d’altre cose in altro ambiente, purché gli offrano la possibilitá di quelle relazioni che sono necessarie alla sua continuazione. Il suo palato non conosce che grossolane distinzioni. Le cose egli non le vive piú profondamente, ma afferma in loro soltanto le sue superficiali relazioni, il suo piccolo mondo. E quanto piú piccolo il mondo tanto piú indifferente e piú facilmente riproducibile e trapiantabile in cose diverse. Si prende il pesce con un po’ dell’acqua – dove ei vive, e si getta in altra acqua; la pianta non colle nude radici, ma con quel tanto di terra, e si mette in un vaso; l’uomo coi mezzi di sussistenza, e si fa di lui quello che si vuole.

Colui che non vive con persuasione non può non obbedire perché ha giá obbedito. Πρὸς τὸν βίον παντοῖος γίγνεται φιλοψυχίᾳ πειθόμενος ὅστις ὁρμᾶται ἄνευ πειθοῦς.–



Questa che gli uomini spesso chiamano docilitá, bontá, o persino superioritá o scienza del mondo, non è che la superficialitá di chi non aveva ragione in ciò che faceva, ma si trovava a farlo, non sapeva quelle cose che voleva perché le volesse, non aveva la potenza di quelle cose in sé e la sufficienza a ciò che gliele potesse to-