Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/48

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e l’ira e gli insulti; vi scusate, v’offrite di rifarlo insieme a lui, e, se quello, rabbonito, acconsente, in poco tempo avete con la stessa facilitá un nuovo risultato, analogo al primo: ma appunto quanto alla regolazione, osservate che i valori sono puntualmente invertiti... Al momento siete portati a pensare che si tratti d’una equazione reciproca; e per trovar una nuova determinante andate dal terzo fratello; ma quello vi ride in faccia, e invece di risolver il problema che oli proponete, v’imbandisce tutta un’altra storia; se fate osservazione, s’arrabbia; v’adattate – e uscite con un terzo risultato con un monte di nuove incognite: oltre i doveri reciproci fra i due primi fratelli avete i reciproci fra il primo e il terzo, e fra il secondo e il terzo; fra il primo e gli altri due, il secondo e gli altri due, il terzo e gli altri due; – fate esaminar il nuovo problema agli altri due separatamente e avrete nuove rabbie, nuovi insulti e nuovi risultati. Vi sentite sconcertato – poiché la riuscita è davvero miserevole e inaudita nell’esperienza del matematico piú provato. Avete cominciato con una semplice somma – ed ora dopo tante faticose operazioni avete: 3 equazioni di terzo grado e 6 incognite da determinare. Concludete a maggior dignitá vostra e della matematica che si tratta d’un’equazione «indeterminata». Infatti indeterminatissima. – Se fate una prova ulteriore ottenete a vostra indignazione – senza contar gli insulti – 4 equazioni di quarto grado e 12 incognite; – v’ardite di proseguire e ricavate con vostro spavento