Pagina:La poetessa Saffo al salto di Leucade, 1817.djvu/5

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ARGOMENTO.


Esiste tuttora in Epiro un Promontorio da cui sporge un curvo Sasso quasi cadente nel sottoposto mare, che appellasi la Leucade. Da quella soleansi slanciare i disperati Amanti, fra i quali dee pur essa annoverarsi la tanto celebrata Poetessa Saffo, nativa di Mitilene circa la 42. Olimpiade. Arse ella sì fattamente d’amore pel giovanetto Paone, che veggendosi da lui non corrisposta volle finalmente estinguere la tormentosa fiamma col Salto di Leucade: fissò prima intrepida le infiammate pupille nell’orrido abisso di quella Rupe; e quindi nell’atto dello slancio sollevando al Cielo le braccia esclamò:

„Tu quoque, mollis Amor, pennas suppone cadenti;
„Ne sim Leucadiæ mortua crimen aquæ.
P. Ovid. Epist. Sapphi ad Phaon.

L’Azione teatrale ha principio dal tempo, che Saffo si porta a consultar l’Oracolo nel Tempio di Apollo Leucadio.

M. P.



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