Pagina:La polizia di Londra.djvu/14

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abbiano a divenire possidenti, tutti benestanti, non costituisce, come taluno opina, e come vorrebbero far credere che sia i signori internazionalisti, una vera e propria questione sociale, perchè non è cosa sôrta spontanea dalla coscienza dei popoli, ma egli è invece un gravissimo malanno che vanno inoculando i suddetti sfrenati apostoli della demagogìa.

È cosa poi che sembrerebbe incredibile, se non la si leggesse in qualche giornale, e se non l’avessi io stesso sentita a ripetere più d’una volta, come siavi chi, in tutta buona fede, vada dicendo con insistenza, che queste strane dottrine, prodotte dal delirio di menti inferme e dalla perfidia di scaltri speculatori dell’altrui credulità, malgrado tutti gli sforzi che si facciano dai governi per contrapporvi un valido riparo, ciò non pertanto finiranno per trionfare, appoggiando queste induzioni al fatto d’aver visto che, anche la libertà, benchè accanitamente per tanti anni osteggiata, tuttavia si è fatta strada e superò felicemente i mille inciampi che ne sbarravano il cammino.

Quelli per altro che così ragionano, dimostrano chiaramente di non accorgersi che il paragone non regge, perchè mentre il bisogno della libertà è innato nell’uomo, lo si sente per naturale istinto, istinto d’altronde basato sui principii immutabili del vero e del giusto e della sana morale, per contro false, ingiuste ed immorali sono le massime che gli apostoli della sêtta internazionalistica hanno abbracciate nei loro programmi, massime che, quando disgraziatamente trionfassero, non potrebbero avere altro pratico risultato, fuorchè quello di precipitare il mondo nell’anarchia; ed il mondo non è punto disposto, nè si rassegnerà mai, a subire questo cataclisma per far piacere a pochi irrequieti demagoghi.

Quando poi ciò ancor non bastasse a persuadere chi fa il suddetto confronto, che il paragone non regge, non si ha che ad osservare quali siano le persone che promuovono e quelle che s’affigliano a tale sêtta, per vedere se possano stare al confronto cogli innumerevoli apostoli della libertà, i quali in ogni tempo si annoverarono fra i più preclari ed i più grandi ingegni, fra le persone più onorande sotto