Pagina:La regina delle tenebre.djvu/150

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Verso l’ora della partenza ella era stanca di ballare, i piedi le bruciavano, le mascelle le facevano male dal gran ridere, e si sventolava sul viso infuocato i lembi del fazzoletto violaceo, ma vedeva con dispiacere avvicinarsi il momento di partire.

Il sole tramontava, il cielo accendevasi di oro all’orizzonte, l’ombra della chiesetta allungavasi sull’erba calpestata; un gran silenzio scendeva già sulla pianura. Il sogno era finito.



A poco a poco la gente se ne andò: gli uomini erano quasi tutti ubbriachi, le donne melanconiche. I Fioreddu furono fra gli ultimi a partire, e il padre si attardò più di tutti. Era anch’egli ubbriaco, ma fingeva di esserlo più di quanto veramente lo era. Barcollava, chiudeva gli occhi, balbettava. A cavallo dondolava di qua e di là dalla sella, e Sarra doveva quasi sostenerlo perchè non cadesse. La cavalla andava lentamente, e si lasciò sopraggiungere e sorpassare anche dai carri dei mercanti e dai mendicanti che fa-