Pagina:La scaccheide.djvu/31

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* xxv. *

O Mercurio, vegliar sia tuo costume,
445Già non avrai d’avermi colto il vanto.
L’ingannatrice man però ti piaccia
Corregger tosto. Di ciò riser tutti
Gli Spettatori in vasto cerchio accolti;
E lo scaltrito Giovine fingendo
450Involontario error, l’Arcier ritrasse,
E in altra sede a lui concessa il pose.
Più cauto veglia Apollo, ogn’or novelle
Insidie paventando, e non in vano,
Poi che spingendo l’altro i bossi alterni
455Nel campo ostil, contro le leggi e i patti
Con le veloci dita a la battaglia
Moveria due Campioni in un sol punto,
Se attento e fiso ad impedir la frode
Non vigilasse il provido nemico.
460E già l’arco tendendo il bianco Arciero
Al nero Cavalier s’oppone, e lungi
Lui tien, che l’arme in petto a la nemica
Real Consorte insanguinare aspira.
Movesi allora e si raggira il destro
465Vasto Elefante, e ne le candid’arme
Superbo esulta. de l’immane Belva
Non teme già, ma fermo in mezzo al piano
Stà bianco Cavalier, sol desioso