Pagina:La scaccheide.djvu/53

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* xlii. *

L’Adige di sue Ninfe altra simìle,
995In riva al fiume occultamente appresso
Le venne, e dopo con inganno e forza
La misera oltraggiò, mentr’ella i bianchi
Cigni pascea lungo la sponda erbosa.
Poscia di due colori i tinti bossi
1000Le porse, e quasi per mercede a lei
De la passata offesa una distinta
Con ordin vario e colorata ei fuore
Tavola trasse, che d’argento e d’oro
Tutta splendeva, e in dono a lei la offerse,
1005E l’uso appieno le insegnò. da quella
Età, de la famosa antica Ninfa
Conserva il Gioco ancor l’onore e ’l nome;
E lui l’inclita Roma e lui d’estremi
Diversi lidi abitator remoti
1010Van celebrando ancora, ond’ei per vaghe
Lucenti adorne stanze in man d’illustri
Leggiadre Donne e Cavalier s’aggira.
Nè si sdegnaro le cerulee un tempo
De la Najade bella umide Suore
1015Svelar tai cose a me fanciullo ancora,
Mentr’io cantava al patrio fiume in riva.


IL FINE.