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valli, non senza aver prima legato loro, e ben strettamente, le braccia dietro il dorso.

La piccola carovana, sempre preceduta da Nube Rossa, il quale aveva inforcato il suo bellissimo e vigoroso mustano nero, si avviò lestamente verso il cañon, seguendo le tracce di Mocassino Rosso.

Intanto nell’accampamento venivano smontate rapidamente le ultime tende e spenti i fuochi.

Tutti si preparavano ad una precipitosa ritirata.

I quattro prigionieri, assai impressionati, non potendo sapere i disegni di Minnehaha a loro riguardo, e non essendo stati informati di ciò che aveva deliberato il Consiglio, non osavano nemmeno scambiarsi una parola.

Erano tutti assai tristi. Anche Turner sembrava assai scosso; il suo meraviglioso sangue freddo era in gran parte sfumato.

In un quarto d’ora la truppa raggiunse la riva sinistra del cañon la quale strapiombava nel torrente che rumoreggiava nel fondo.

Colà si ergevano delle altissime rocce di granito rossastro, le quali apparivano traforate in moltissimi luoghi, come se qualche titano si fosse divertito a trivellarle con qualche ferro mostruoso.

Probabilmente un tempo il creek era stato assai più ricco d’acqua e la corrente, sempre furiosa, aveva eseguito, coi secoli, quel bizzarro lavoro.

Era insomma, in piccolo, una copia del grande cañon del Colorado, una delle meraviglie dell’America occidentale.

Nube Rossa ed i suoi guerrieri costeggiarono la spaccatura per altri quattro o cinquecento metri, poi si fermarono dinanzi ad una rupe colossale alla cui base era una nera e stretta apertura.

Colà si trovavano raccolti Sandy Hook ed i suoi uomini.

Il bandito pareva che fosse di pessimo umore e lo sfogava battendo, con moto nervoso, il calcio della sua carabina contro la roccia, a rischio di far partire la carica e di fracassarsi le reni.

— È tutto pronto? — chiese Nube Rossa.

— Sì — rispose Sandy, bruscamente.

— Fate presto.

Gl’indiani tolsero dai cavalli i quattro prigionieri i quali, avendo le braccia legate, non potevano opporre alcuna resistenza, e li portarono di peso dentro l’apertura tenebrosa.

Percorsi venti o venticinque passi li lasciarono cadere bruscamente al suolo.

— Che cosa fate? — urlò Turner, il quale perdeva completamente il suo sangue freddo.

— Eseguiamo quanto ha deciso il Consiglio — disse il Bisonte Gobbo che guidava il drappello.

— Che volete fare di noi, miserabili?

— Per ora ci attenderete qui, non avendo pel momento il tempo di