Pagina:La secchia rapita.djvu/281

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Dogna Maria di Ghir, che stette un tempo in Roma puttaneggiando, che lo spennò leggiadrissimamente, e mandò fallito quest’Erode Romanesco. Salviani.

St. LIV. Questa è una copia poco alterata d’un fatto verissimo. Certo ribaldo si provò d’ammazzare in Roma il Conte di Culagna per gola ch’egli ebbe della moglie di lui. Non essendogli riuscito il disegno, fu a tempo il Conte di farlo carcerare insieme colla propria sua moglie . . . . . Barotti.


CANTO DUODECIMO.


Stanza IV. In questa nuova battaglia (se si lasci lo scherzo, che senza bisogno di chiosa agli occhi di tutti si scopre) non esce il Poeta del verisimile intorno al tempo; imperocchè, secondo il comune sentimento degli Storici, posero intorno a Modena i Bolognesi l’assedio sul principio di Settembre, o sia il giorno nono di detto mese, allo scrivere dell’Alberti e non fu sciolto se non coll’accettazione reciproca de’ patti li 22 di Dicembre, come fu notato dal Sigonio de R. It. 18, et de Rep. Bon. l. 6. E appunto durante sì lungo assedio molte sortite fecero i Modenesi, e vennero all’armi co’ Bolognesi nemici. Barotti.

St. XI. Motteggia questi Poeti, l’uno di avere usato pietose per pie, e l’altro d’aver usato il Legno Santo per la Croce, facendo equivoco col legno d’India, che guarisce il mal franzese: essendosi usurpato questo nome. Salviani.

St. XIX. Il Quartaro è una misura che contiene due barili, la quarta parte d’una botte.

    I sughi sono una composizione di mosto di vino e farina bolliti insieme, che s’usa in molte città di Lombardia.

St. XXI. Tabì, sorta di drappo, che è una spezie di grosso taffettà ondato.

St. XXII. Avendo avuto in idea il Poeta di terminare la guerra d’Enzio (da lui su quelle della Secchia, o sia di Zappolino incalmata) co’ segni di vantaggio e di superiorità per la sua patria, come in quella di Zappolino fu in fatti, fa che la pace si tratti dal Legato entro a Modena co’ Modenesi senza che punto ne sia informata Bologna: quando per altro diedero bensì orecchio i Modenesi alle parole di pace, che durando l’assedio furono ad essi avanzate o dal Legato Ubaldini, o da’ Parmigiani: ma lo stabilimento e vicendevole accettazione de’ patti seguì per mezzo di procuratori nella piazza di Bologna li 19 Dicembre 1249; come fu scritto dal Sigonio de R. Ital. l. 18. et de Reb. Bon. l. 6. Barotti.