Pagina:La signora dalle camelie.djvu/11

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Varville. (dandole una borsa) Non una parola, te ne prego.

Nanetta. (prendendola) Meritereste che vi facessi raffronto di non accettarla.

SCENA QUARTA

Margherita e detti.


Margherita. Nanetta, va’ a sollecitare la cena... Olimpia e Saint Gaudens saranno qui a momenti; li ho incontrati all’Opera, (Nanetta esce. A Varville) Siete voi, signor de Varville? (Va a sedersi al cammino).

Varville. È forse questa la prima volta che io sono qui ad attendervi?

Margherita. Lo so pur troppo che sono condannata a vedervi sempre!

Varville. Sino a che voi non mi scaccerete, io non lascerò di venire nel vostro palazzo.

Margherita. Infatti, io non posso rientrare una sol volta, senza che voi siate qui ritto in piedi, che mi sembrate l’ombra di Nino. Avete qualche cosa di nuovo a dirmi?

Varville. È inutile ripetervi quello che già sapete.

Margherita. Quanto siete monotono, signor de Varville! Sempre le stesse frasi!

Varville. È forse mia la colpa, se sono costretto ad amarvi?

Margherita. Bella ragione! Ma se io dovessi ascoltare tutti quelli che dicono d’amarmi, non mi resterebbe neppure il tempo per cenare. Per la centesima volta,