Pagina:La signora dalle camelie.djvu/29

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posso fare per voi, perchè omai sembra che abbiate dei diritti incontrastabili sopra di me.

Armando. Dei diritti io! io che non vi supplico che d’una sola grazia! io che non vorrei che una sola vostra risposta!

Margherita. E quale?

Armando. Margherita, volete voi essere amata, ma amata d’un amore il più profondo, reale, eterno?

Margherita. Eterno?

Armando. Sì, Margherita, sì.

Margherita. E se io vi rispondessi di sì, qual concetto prendereste di me?

Armando. Oh! io direi che voi siete un angelo!

Margherita. No, voi direste di me quello che tutti dicono. Ma poco importa; giacchè la vita è sì breve, bisogna bene che m’approfitti del poco tempo che mi resta. Ma tranquillatevi, per eterno che sia il vostro amore, e per breve che sia la mia vita, io sono certa, o Armando, che vi sopravviverò.

Armando. Oh Margherita!

Margherita. Ebbene, Armando, prendete questo fiore: è una camelia!

Armando. E che debbo farne?

Margherita. Voi me la riporterete.

Armando. Quando?

Margherita. Quando sarà appassita.

Armando. E quanto tempo vi vorrà perchè appassisca?

Margherita. Dio buono! voi lo sapete; il tempo che scorre dalla sera al mattino.

Armando. Oh, Margherita, quanto sono felice!

Margherita. Ora partite.