Pagina:La signora dalle camelie.djvu/89

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Armando. Ancora!

Margherita. Un abisso ci separa. Armando, parti, dimenticami, è necessario, perchè lo ho giurato.

Armando. E a chi?

Margherita. A colui che aveva il diritto di chiedermi questo giuramento.

Armando. Al signor di Varville, non è vero?

Margherita. Sì.

Armando. Al signor di Varville che voi amate? Oh, ditemi almeno che l’amate, ed allora partirò.

Margherita. Ebbene... sì... io l’amo!

Armando. (correndo al fondo, ed aprendo la porta) Allora... venite, signori, venite.

Margherita. Che fate voi?

Armando. Ora lo vedrete! (entrano tutti) Signori, conoscete voi bene questa donna?

Tutti. Margherita Gauthier!

Armando. Sì, Margherita Gauthier. Sapete voi tutti quello che ella ha fatto?... essa ha venduto i suoi cavalli, la sua carrozza, i suoi diamanti per vivere con me, sì tanto mi amava... Quest’azione è generosa, non è così? ebbene, sapete cosa abbia fatto io?... io ho agito con lei come un pitocco, come uno spiantato... sono stato tanto vile d’accettare questo sacrifizio, senza nulla darle in contraccambio. Ma però sono ancora in tempo, e ritorno per riparare a questo mio fallo. Voi tutti siete testimoni che io ho pagato questa donna, e che ormai non le debbo più nulla! (getta una borsa d’oro ai piedi di Margherita).

Margherita. (getta un grido e cadendo) Ah! (Varville ferma con forza la mano ad Armando).

fine dell’atto quarto.