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— È così che lo immaginava? — mormorò Flavio pianissimo accostandosi ad Anna.
La giovane donna trasalì alla voce di Flavio e come tratta da un sogno rispose senza guardarlo:
— Io non avevo immaginato nulla, ma mi pare che non potrebbe essere in modo diverso di così.
— Non ha dunque alcuna osservazione a farmi?
— No.
— Non posso presumere tuttavia che sia perfetto? — insinuò Flavio sorridendo.
— Non so — disse Anna seria. — La perfezione, quando esce dai limiti del desiderio e si concretizza in date forme, può prestarsi ad una disamina direi quasi matematica che è ben lungi dal mio pensiero. Non mi chieda ciò che non posso dare. Mi guardi piuttosto.
Il bel viso pallido e un po’ patito si rivolse a Flavio con una tale luminosità di espres-