Pagina:La vecchia casa - Neera, 1900.djvu/38

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focava nelle sue braccia di velo, impassibile, penetrante, silenzioso. Non uno spiraglio di luce si offriva a’ suoi sguardi, non un suono colpiva il suo orecchio ansioso. Nel breve cerchio della sua persona un crepuscolo violaceo rinnovato di passo in passo, pari a una lanterna portata da una mano invisibile, gli tracciava misteriosamente il cammino. Si fermò cercando di indovinare in qual punto della città si trovasse. Invano. Da una parte e dall’altra l’invincibile muraglia lo respingeva.

Così, abbattuto, avvilito, sbagliando ogni tratto, retrocesse sulle sue proprie orme e quasi riprendendo il possesso della realtà, man mano che si avvicinava ai luoghi noti pensò al precettore che doveva attenderlo, al castigo che lo aspettava, e una tristezza infantile sprigionandosi dal suo gracile petto gli serrò la gola con un singulto.

Quando potè ritrovarsi nella sua contrada, davanti alla porta della sua abitazione, esitò